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Resistenze in Cirenaica Vol.2

Sinossi

Il secondo quaderno di Cirene esce a sei mesi di distanza dal primo. In questo intervallo di tempo molte cose sono state scritte, raccontate e musicate. Questo libro, con un’introduzione di Mariana E. Califano, raccoglie una parte di esse tra cui il testo della pièce teatrale della Compagnia Fantasma, Carmine Iorio, beduino salernitano portato in scena il 22 gennaio 2016 negli spazi del VAG di via Paolo Fabbri 110.
Questa sera all’Ippodromo ci saranno corse di Valerio Monteventi ed editato da Kai Zen, letto dalle molte voci di Resistenze in Cirenaica e musicato in forma di “stoner tango” dal Bhutan Clan in diverse occasioni a ridosso della Liberazione di Bologna come il racconto inedito in Italia, Un chiodo per Mussolini dello scrittore libico ‘Alī Muṣṭafà al-Miṣrātī tradotto dall’arabista Federico Pozzoli ed editato da Wu Ming.
Il cavallo dei gappisti di Valerio Monteventi, letto e musicato dal Bhutan Clan per la prima volta a Ferrara al CSA La Resistenza il 10 giungo 2016.
La copertina, come ormai di consueto, riprende quelle storiche della collana Medusa di Mondadori, nata nel 1933, che riuscendo ad aggirare il vincolo del fascismo orientato ad una letteratura autarchica, portava in Italia molti importanti scrittori stranieri. Al posto della testa della medusa, le illustrazioni di Luigi Bevilacqua, autore anche di quelle interne al volume, che raffigurano a ogni uscita alcuni dei protagonisti delle storie che queste pagine contengono.
Nel caso del secondo quaderno, l’onore è spettato a Sante Vincenzi, Giuseppe Bentivogli e Carmine Iorio. E chi meglio di un disertore avrebbe potuto rappresentare nella nostra copertina queste storie di resistenze civili, guerrigliere e umane?
Questa è la storia di un disertore. Questa è la storia di un sellaio che ha fatto vedere i sorci verdi a un tiranno. Questa è una storia di coraggio, di lotte e di sacrificio, la storia di Sante, di Giuseppe e di chi, come loro, ha combattuto per il sol dell’avvenire. Questo è un tango, una corsa all’ippodromo, un proiettile in canna…
È la storia di due luoghi chiamati “Cirenaica”: un rione di Bologna con le vie intitolate ai partigiani e una regione della Libia dove l’Italia ha commesso un genocidio. È la storia degli abitanti della Cirenaica vicina che hanno deciso di ricordare la Cirenaica lontana.

Collana: I quaderni di Cirene
Ric

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